Debiti ereditari: quali sono e come vengono ereditati
Al momento della scomparsa di una persona, i suoi crediti e debiti, generalmente, passano agli eredi, ossia alle persone che parteciperanno alla spartizione dei beni o delle proprietà del defunto.
Da ciò si deduce che il semplice parente del caro scomparso non ha alcun tipo di responsabilità sulle obbligazioni che il defunto lascia.
Tuttavia, non tutti i debiti di una persona si trasmettono ai suoi eredi al momento della sua morte; ne esistono alcuni, infatti, che vengono del tutto cancellati, privando i potenziali creditori del diritto di riscuotere ciò che il debitore doveva loro.
Al contrario, si parla di debiti ereditari per indicare tutti quei debiti che sopravvivono alla morte del debitore e che si trasmettono alla sua successione.
Ma quali sono alcuni dei debiti ereditari, che dire delle modalità con le quali vengono pagati e della possibilità che essi cadano in prescrizione?
Analizziamo ciò ed altro in questa guida che fornirà una panoramica piuttosto dettagliata in merito a tale argomento!
Quali debiti passano agli eredi?
Innanzitutto, è opportuno specificare quali debiti passano agli eredi, ossia in grado di trasmettersi ai parenti più prossimi di una persona defunta: si tratta del complesso di obbligazioni che il debitore non ha provveduto a pagare quando era ancora in vita, ad eccezione di tutti gli oneri strettamente personali che si estinguono con la morte.
Ai sensi di quanto chiarito dalla Cassazione, il debito ereditario non comprende solo la somma capitale, ma anche gli eventuali interessi maturati nei confronti del creditore, i quali continuano ad aumentare anche dopo la morte del debitore.
Alcuni fulgidi esempi di debiti ereditari sono le spese condominiali, le bollette non ancora saldate prima della morte del debitore, le tasse che egli doveva ancora versare, eventuali sanzioni sulle imposte non pagate, le cartelle esattoriali notificate, finanziamenti o le rate del mutuo ancora in essere.
In tutto ciò, rientrano anche le obbligazioni riguardanti le spese funerarie, quelle d’inventario, di amministrazione e di divisione dell’asse.
Non solo, anche l’eventuale fideiussione è in grado di trasmettersi agli eredi, i quali hanno la possibilità di recedervi solamente nelle medesime modalità stipulate dal defunto; in mancanza della possibilità di recesso, gli eredi saranno obbligati ad adempiere all’obbligazione fideiussoria esattamente come se fosse il defunto a doverlo fare.
Infine, è doveroso specificare che esistono anche dei debiti che si trasmettono solo in modo parziale, come le spese condominiali di un appartamento ereditato; in questo specifico caso, ad esempio, il l’erede è obbligato a saldare il pagamento solo degli ultimi due esercizi e non di tutto l’ammontare totale della cifra.
Chi sono gli eredi di un debitore?
Gli eredi che subiscono la successione di un debito dal loro parente defunto sono tutti coloro che, in presenza di testamento, sono stati inclusi dal defunto nella spartizione dei suoi beni o proprietà, mentre qualora il testamento non fosse stato redatto, gli eredi sono i più prossimi parenti previsti dal Codice Civile.
Ma chi ha l’onere di provvedere al pagamento dei debiti ereditari?
Chi paga i debiti ereditari?
Ciascun erede ha l’onere di rispondere dei debiti ereditari in quote proporzionali rispetto all’eredità stipulata.
In altre parole, il creditore può riscuotere dall’erede solo il pagamento della porzione di debito a seconda della quota di eredità che ha ricevuto.
Ad esempio, un erede che ha visto assegnarsi il 33% dell’eredità potrà coprire solamente il 33% del debito che il creditore gli chiederà.
Tuttavia, lo Stato può pretendere l’intero ammontare del debito solamente per quanto riguarda le imposte sui redditi o sulla successione: questa possibilità prende il nome di solidarietà passiva.
Al contrario, i legatari, ossia coloro che non hanno ricevuto alcuna quota monetaria dalla spartizione dell’eredità del defunto ma che hanno ottenuto solamente un bene fisico o una proprietà immobiliare, non hanno alcuna responsabilità nel pagamento di un debito ereditario.
Come detto precedentemente, tutti gli eredi sono esclusi dal pagamento dei cosiddetti debiti personali, ossia le spese che il debitore doveva coprire mentre era in vita e che riguardano dei versamenti legati unicamente alla sua persona o a contratti stipulati da lui.
Tra di essi vi sono le sanzioni penali o fiscali, le multe stradali, le offerte a specifici enti religiosi, a Onlus o simili, le obbligazioni riguardanti il gioco d’azzardo o la scommessa, nonché i debiti che interessano il pagamento degli alimenti all’ex coniuge o ad altri parenti non più sotto il tetto familiare.
Prescrizione dei debiti ereditari
La prescrizione dei debiti ereditari varia in base alla specifica tipologia di credito, dato che a prescriversi è il diritto del creditore di riscuotere ciò che il suo debitore gli doveva.
In linea generale, un debito ereditario si prescrive in 10 anni, ma è opportuno specificare che a questa regola ordinaria esistono molteplici eccezioni; ad esempio, la prescrizione decennale è valida per i contratti, per le fatture una tantum o per le tasse che il debitore doveva allo Stato.
La prescrizione scende a 5 anni qualora vi siano dei risarcimenti per atti illeciti ancora pendenti, contributi o stipendi arretrati, imposte locali, utili societari, canoni d’affitto, pagamenti annuali o con scadenze più brevi, bollette ad eccezione delle utenze come la corrente elettrica, il gas e l’acqua, le quali si prescrivono in 2 anni, annualità delle rendite vitalizie o delle pensioni alimentari e indennità per la cessazione del rapporto di lavoro.
Vi sono poi le prescrizioni biennali, tra le quali figurano i risarcimenti in caso di sinistri stradali, i danni provocati ai contratti d’appalto e i diritti dei contratti per l’assicurazione.
Infine, esistono alcuni debiti ereditari capaci di cadere in prescrizione in un solo anno: tra questi si annoverano i contratti di trasporto, i premi assicurativi o le prestazioni lavorative inferiori ad 1 mese.
I debiti maturati nei confronti di strutture ricettive, gli assegni e alcuni diritti di recesso possono andare in prescrizione in soli 6 mesi.
In linea generale, la prescrizione dei debiti ereditari si calcola a partire dall’esatta data nella quale quel debito è nato o, in alternativa, dall’ultimo giorno in cui il debitore era tenuto a coprire il suo debito.
Ad ogni modo, è comunque importante controllare che non vi siano eventuali atti interruttivi, ossia possibili solleciti o more già applicate.
Questa tipologia di atti mantiene la sua validità solo nel caso in cui venga indirizzata direttamente agli eredi del debitore dopo la morte dello stesso.
Insomma, i debiti ereditari sono responsabilità che passano dal debitore ai suoi eredi.
Conoscere le modalità previste dal Codice Civile per coprire le spese dovute ai creditori è fondamentale per rimanere in regola con le obbligazioni ed evitare di incorrere in spiacevoli imprevisti.